Acconto metodo previsionale: istruzioni e novità

Siamo ormai in prossimità della scadenza del versamento delle imposte fissata per il giorno 30 giugno, salvo eventuali proroghe. Il Decreto Liquidità ha previsto che non vi sarà sarà nessuna sanzione nel caso di scostamento non superiore al 20% nel versamento delle imposte con il metodo previsionale.

Con il calcolo previsionale sarà quindi possibile versare fino ad un massimo del 20% in meno di acconto delle imposte rispetto a quanto effettivamente emerso in dichiarazione dei redditi 2020.

L’Agenzia delle Entrate il 13 aprile 2020 nella circolare n. 9/E ha definito le istruzioni operative.

Vediamo nel dettaglio in questo contributo quali sono le modalità di calcolo come si calcola l’acconto con il metodo previsionale e quali sono le novità per quest’anno.

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Versamento acconto imposte

L’articolo 17, comma 3, D.P.R. 435/2001 stabilisce che i versamenti di acconto dell’Irpef, dell’Ires e dell’Irap devono essere effettuati in due rate. Tuttavia se il versamento da effettuare alla scadenza della prima rata non superi euro 103 viene fatto in unica rata entro la scadenza di novembre.

Il versamento dell’acconto è effettuato, rispettivamente:

  1. per la prima rata, nella misura del 40% dell’acconto complessivamente dovuto, nel termine previsto per il versamento del saldo dovuto in base alla dichiarazione relativa all’anno d’imposta precedente. Per i soggetti con periodo coincidente con l’anno solare, al 30 giugno. Oppure al 30 luglio incrementando il dovuto con la maggiorazione dello 0,4%,
  2. La seconda rata, nel mese di novembre.

Per quanto riguarda la modalità di calcolo degli acconti è possibile utilizzare i seguenti metodi:

  1. Storico;
  2. Previsionale.

Metodo storico: come funziona?

Per quanto riguarda il metodo storico, il cui calcolo è effettuato sulla base dell’imposta dovuta per l’anno precedente. Questo, al netto di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto risultanti dalla relativa dichiarazione dei redditi.

Metodo previsionale: come funziona?

Il metodo previsionale è basato invece sull’imposta che si prevede di liquidare per il periodo d’imposta 2020. Il metodo previsionale presenta il vantaggio di prescindere totalmente dall’andamento storico dei redditi,. Il calcolo è basato esclusivamente sull’andamento dell’annualità in corso. Pertanto, se si presume un reddito inferiore a quanto dichiarato per il precedente periodo d’imposta, è possibile versare un acconto inferiore.

Tuttavia, il fatto che tale metodo si basi su delle previsioniespone il contribuente al rischio di versare un acconto insufficiente. Ad esempio se l’imposta 2019 fosse pari a 1.500 e il contribuente dovesse versare un acconto di 1.000, ma a consuntivo l’imposta dovuta fosse pari ad 1.200, la differenza di 200 potrebbe essere contestata quale insufficiente versamento. Con la la conseguenza che quest’ultimo si troverebbe a versare sanzioni e interessi su tale differenza.

Calcolo acconto metodo previsionale 2020: novità

Il D.L. n. 23 dell’8 aprile 2020 ha previsto una novità importante per quanto riguarda l’acconto delle imposte 2020:

“Le disposizioni concernenti le sanzioni e gli interessi per il caso di omesso o di insufficiente versamento degli acconti dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, dell’imposta sul reddito delle società e dell’imposta regionale sulle attività produttive non si applicano in caso di insufficiente versamento delle somme dovute se l’importo versato non è inferiore all’ottanta per cento della somma che risulterebbe dovuta a titolo di acconto sulla base della dichiarazione relativa al periodo di imposta in corso”.

Pertanto, con il calcolo previsionale sarà quindi possibile versare fino ad un massimo del 20% in meno di acconto delle imposte rispetto a quanto effettivamente emerso in dichiarazione dei redditi 2020.

Calcolo acconto con metodo previsionale anche per cedolare secca, imposte sostitutive, IVIE E IVAFE

La possibilità di adottare il metodo di calcolo previsionale si applica anche ai seguenti acconti:

Calcolo metodo previsionale: niente sanzioni per versamenti non inferiori all’80%

Come si evince dal Decreto Liquidità, bisognerà versare almeno l’80% dell’imposta effettivamente dovuta, determinata in base alla dichiarazione dei redditi 2020.

Il versamento delle imposte sui redditi determinato con il metodo di calcolo previsionale non potrà comportare uno scostamento superiore al 20% rispetto a quanto effettivamente dovuto.

Sono questi i paletti fissati dal Decreto Liquidità e sui quali si sofferma la circolare n. 9/E dell’Agenzia delle Entrate.

La finalità della norma è quella di agevolare i contribuenti che, a causa degli effetti della crisi derivante dalla diffusione del virus Covid-19, hanno registrare perdite economiche.

Acconto insufficiente: ravvedimento operoso

La soglia minima dell’80% delle imposte dovute a titolo di acconto potrà essere garantita anche con un versamento carente o omesso. Questo purché sanato mediante il ricorso al ravvedimento operoso.

Il Decreto Liquidità non esclude la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso. L’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 9/E del 13 aprile chiarisce quindi che, prima della notifica di atti di liquidazione o accertamento e di comunicazioni di irregolarità, sarà possibile sanare l’omesso o insufficiente versamento di quanto dovuto a titolo di acconto.

Se lo scostamento tra acconto versato e effettivamente dovuto non risulti superiore al 20%, non si applicherà la sanzione prevista dall’articolo 13 del decreto legislativo n. 471/1997.

Calcolo acconto metodo previsionale: considerazioni

Il metodo previsionale di calcolo consente, a differenza del metodo storico, di tener conto delle perdite economiche subite nell’anno in sede di versamento dell’acconto di giugno.

Il metodo previsionale rappresenta un metodo tanto vantaggioso quanto rischioso. Questo in quanto, nel caso di pagamento di un importo inferiore a quanto emerso dalla dichiarazione dei redditi, sulla differenza si applicano sanzioni ed interessi.

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