Sotto il profilo giuridico, l’assegnazione dei beni ai soci rappresenta la restituzione agli stessi di parte dei conferimento e/o versamenti effettuati nel corso della vita della vita della società. Per quanto riguarda le scritture contabili che la società assegnante deve effettuare dipendono dal valore di mercato del bene oggetto di assegnazione.
Vediamo nel dettaglio in questo contributo quali sono le scritture contabili da porre in essere in caso di assegnazione di beni ai cosi e quali sono le casistiche che si possono presentare.
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Scritture contabili assegnazione beni ai soci: casistiche
Dai principi contabili, non si evince in modo espresso la gestione contabile dell’assegnazione dei beni. Possiamo dire in linea di massima che l’operazione consiste nello storno del bene attribuito ai soci, con la contropartita di una riserva di patrimonio netto. Sotto il profilo contabile, le scritture che la società assegnate deve effettuare dipende dal valore del bene oggetto di assegnazione. Tale valore è pari al valore di mercato alla data in cui viene effettuata l’operazione. Per determinare il valore di mercato è opportuno incaricare un professionista abilitato che effettui una perizia sul bene oggetto di assegnazione. Se desideri approfondire quest’ultimo aspetto ti consiglio di leggere il seguente contributo: “Perizia giurata di stima: cos’è e come redigerla“. Una volta determinato il valore di mercato del bene, si possono presentare una delle seguenti situazioni:
- il bene oggetto di assegnazione ha un valore pari al suo valore netto contabile;
- il bene oggetto di assegnazione ha un valore maggiore al suo valore netto contabile;
- il bene oggetto di assegnazione ha un valore inferiore al suo valore netto contabile;
Il valore netto contabile è dato dalla differenza tra il costo di acquisto aumentato degli oneri accessori e il fondo di ammortamento alla data dell’operazione di assegnazione.
Adiamo pertanto ad analizzare sotto il profilo contabile ciascuna delle situazioni di cui sopra.
Valore del bene oggetto di assegnazione pari al valore netto contabile
Supponiamo il caso in cui il costo di iscrizione di un bene immobile in bilancio sia pari a 200.000 e tale valore coincida con il valore di mercato dello stesso. Supponiamo inoltre che l’operazione avvenga in un contesto di distribuzione di utili in natura. Vediamo contabilmente come deve essere gestita questa operazione:
- Deliberazione dell’utile
DARE | AVERE | |
Riserva straordinaria | Debito vs Soci | 200.000 |
- Assegnazione ai soci
DARE | AVERE | |
Debito vs Soci | Terreno e Fabbricati | 200.000 |
La coincidenza tra valore di mercato del bene da assegnare ed il costo di iscrizione in bilancio rappresenta tuttavia un’eccezione. Solitamente, infatti il valore normale è superiore o inferiore, con la conseguente necessità di gestire contabilmente questa differenza.
Valore del bene oggetto di assegnazione superiore al valore netto contabile
Secondo il documento CNDCEC “L’assegnazione dei beni ai soci: trattamento contabile e profili operativi”, l’eventuale differenza positiva e negativa tra il valore di mercato ed il valore iscritto in bilancio, deve essere allocata a Conto economico, in qualità rispettivamente di plusvalenza o minusvalenza. Ipotizziamo che il valore di mercato del bene sia pari a 250.000 euro, le scritture contabili da effettuare sarebbero le seguenti:
- Deliberazione dell’utile
DARE | AVERE | |
Riserva straordinaria | Debito vs Soci | 250.000 |
- Assegnazione ai soci
DARE | AVERE | ||
Debito vs Soci | diversi | 250.000 | |
Terreno e fabbricati | 200.000 | ||
Plusvalenza | 50.000 |
Secondo una diversa impostazione dottrinale, le scritture contabili sarebbero le seguenti:
- Rivalutazione del bene, con contropartita una riserva di patrimonio netto
DARE | AVERE | |
Terreni e fabbricati | Riserva di utile | 50.000 |
- Deliberazione dell’utile in natura
DARE | AVERE | ||
diversi | Debiti verso soci | ||
Riserva di utile | 50.000 | 250.000 | |
Riserva straordinaria | 200.000 |
- Assegnazione dei beni ai soci
DARE | AVERE | |
Debiti vs soci | Terreni e fabbricati | 250.0000 |
Valore del bene oggetto di assegnazione inferiore al valore netto contabile
Ipotizziamo adesso il caso in cui dalla perizia di un tecnico risulti un valore di un immobile pari a 180.000 euro. Essendo presente in bilancio un valore del cespite pari ad euro 200.000, la differenza negativa dovrà essere iscritta a Conto economico in qualità di minusvalenza.
- Deliberazione dell’utile
DARE | AVERE | |
Riserva straordinaria | Debito vs Soci | 180.000 |
- Assegnazione ai soci
DARE | AVERE | ||
diversi | Terreno e fabbricati | 200.000 | |
Debito vs Soci | 180.000 | ||
Minusvalenza | 20.000 |