CIR (Codice identificativo di riferimento) – novità e riflessioni

Che cosa è il CIR (Codice identificativo di riferimento)? Quale Legge Regionale lo ha introdotto? Quali potranno essere gli effetti di una sua introduzione? 

Il CIR ( Codice identificativo di riferimento) è stato introdotto con la L.R. n. 7 del 25 gennaio 2018. Ad oggi, la prima Regione ad introdurre questo obbligo è stata la Regione Lombardia. Tuttavia vi può essere la possibilità che tale obbligo sia esteso anche alle altre Regioni.

Questo in quanto vi sono alcuni interlocutori che hanno interesse affinché si vada verso questa direzione.

Vediamo adesso nel dettaglio cosa ha previsto tale legge regionale e quali sono stati i vari pareri in merito.

Inoltre quali possano essere gli effetti di una sua introduzione.

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CIR (Codice identificativo di riferimento) – L.R. n. 7 del 25 gennaio 2018

La legge regionale n. 7 del 25 gennaio 2018, in materia di Turismo della Regione Lombardia, ha apportato alcune integrazioni alla Legge Regionale n. 27 del 1 ottobre 2015 (Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo).

La novità di questa integrazione è sicuramente l’istituzione del CIR (codice identificativo di riferimento). Vediamo di seguito nel dettaglio cosa ha previsto la legge regionale.

E’ stato inserito art. 38 della L.R. n. 27/2015 l’art. 8 bis, che recita quanto segue:

“Al fine di semplificare i controlli da parte delle autorità competenti, la pubblicità, la promozione e la commercializzazione dell’offerta delle strutture ricettive di cui all’art. 26, compresi gli alloggi e le porzioni di alloggi dati in locazione per finalità turistiche ai sensi della legge 431/1998,con scritti o stampati o supporti digitali e con qualsiasi altro mezzo all’uopo utilizzato, devono indicare apposito codice identificativo di riconoscimento (CIR) di ogni singola unità ricettiva. Tale codice è riferito al numero di protocollo rilasciato al momento della ricezione della comunicazione di avvio attività di cui al coma 1 del presente articolo. La Giunta disciplina il codice identificativo di riferimento con propria delibera d adottarsi entro il 30 giugno 2018″

Inoltre è stato inserito sempre all’art. 38 l’art. 8 ter, che prevede:

“I soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici e che pubblicizzano, promuovano o commercializzano le attività di cui al comma 8 bis pubblicano il CIR sugli strumenti utilizzati.”

Violazione CIR – Sanzioni

Vediamo adesso quali sono le sanzioni che ha previsto la Legge Regionale n. 7 del 25 gennaio 2018, in caso di non ottemperanza a quanto previsto in materia di CIR.

Al comma 3 dell’articolo 39 è inserito il seguente 3 bis, inerenti alle violazioni:

” I soggetti che non ottemperano correttamente all’obbligo di cui all’art. 38, comma 8 bis e ter. Ossia contravvenendo all’obbligo di riportare il CIR, o riportandolo in maniera errata o ingannevole, sono soggetti alla sanzione pecuniaria da euro 500 a euro 2.500 per ogni attività pubblicizzata, promossa o commercializzata.”

Pareri in merito al CIR

In merito alla decisione della Giunta della regione Lombardia che, ha approvato la delibera attuativa del Codice identificativo di riferimento (CIR), sia per le case ed appartamenti per vacanze sia per locazioni turistiche brevi, sono intervenuti alcuni interlocutori del settore.

Federalberghi

Federalberghi, la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia, è intervenuta in merito alla novità proposta dalla legge regionale della Lombardia.

Come era facile intuire, ha espresso il suo appoggio a questa iniziativa legislativa.

Qui di seguito, l’intervento del presidente di Federalberghi Daniele Barbetti:

“Il fenomeno delle locazioni turistiche vede la Toscana come una delle principali regioni  per diffusione ed impatto del fenomeno, per questo è prioritario seguire anche qui l’esempio portato avanti con coraggio dalla Regione Lombardia”

Federalberghi  spera che con tale strumento, si possa garantire più trasparenza in un mercato ad oggi inquinato. Inoltre attraverso la pubblicazione del codice identificativo, sarà possibile da una parte tutelare il turista, dall’altra semplificare l’azione dei soggetti preposti al controllo.

Prolacatur

Anche Prolocatur, l’associazione che tutela i proprietari che danno i propri alloggi in locazione per finalità turistiche, e’ intervenuta alla novità proposta dalla legge regionale della Lombardia.

Di seguito un estratto del pensiero dell’Associazione Prolocatur in merito all’introduzione dell’obbligo del CIR:

“Si rischia di penalizzare con inutile burocrazia i cittadini onesti che, dando in locazione il proprio alloggio (anche grazie a portali come Airbnb che li ha messi in contatto con potenziali inquilini di tutto il mondo), hanno trovato un modo per integrare il proprio reddito e per far fronte alle sempre più ingenti spese di manutenzione dell’immobile e di imposizione fiscale; oltre a dare il proprio contributo al sistema turistico nazionale che non è fatto solo di pernottamento e alloggio, ma di tutto l’indotto che esso genera. A livello regionale si deve rispettare la ripartizione di competenze tra Stato e Regioni: è stabilita dall’articolo 117 della Costituzione, che assegna allo Stato la competenza in materia di ordinamento civile.”

Impugnazione della Legge 7/2018 di Regione Lombardia

Il 16 febbraio 2018 il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’impugnazione della Legge n. 7/2018 di Regione Lombardia. Questo in merito all’integrazione, da parte della Regione Lombardia, nel Testo unico del turismo regionale, dell’istituzione di un codice identificativo (CIR), al fine di agevolare i controlli sulle “locazioni turistiche brevi“.

Il Consiglio dei Ministri sostiene che:

“Una norma riguardante le locazioni turistiche invade la competenza riservata allo Stato”

Pertanto siamo in attesa dell’esito di questa sentenza.

Effetti dell’introduzione del CIR

Ad oggi sicuramente non sappiamo se verranno messe in atto le novità previste dalla Legge Regionale della Lombardia. Quello che è certo che ci sono molti interlocutori, uno tra questi è sicuramente Federalberghi, che insiste per un’estensione di questa novità alle altre Regioni.

L’obbligo di identificarsi come struttura ricettiva o come appartamento adibito a locazione turistica ha l’obiettivo di regolamentare il settore e di combattere l’evasione fiscale legata alle locazioni brevi turistiche. In quanto, identificandosi con un codice identificativo, impone una preventiva autorizzazione nel Comune di Competenza.

Inoltre consentirà al Comune di intensificare i controlli e riscuotere la tassa di soggiorno a tutti i soggetti che ad oggi non risultano identificati.

Conclusioni

Se vuoi avere maggiori informazioni in merito alle novità della Legge Regionale n. 7 del 25 gennaio 2018 e quali sono le possibili conseguenti di una sua estensioni alle altre Regioni, contattaci pure!

Compila il form di contatto seguente e potrai metterti in contatto con noi. Ti risponderemo al più presto e potrai risolvere i tuoi dubbi.

     

     

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