Codice Identificativo per le locazioni turistiche

La conversione del DL n 34/19 approvato ieri in via definitiva al Senato ha previsto l’introduzione di un codice identificativo per le unità immobiliari adibite per locazioni brevi con finalità turistiche. Condivisione dei dati del portale “Alloggiati web” con l’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione fiscale nel settore.

L’articolo 13-quater, comma 4, approvato in sede di conversione del DL n 34/19 ha introdotto l’obbligo di identificare ogni unità immobiliare destinata a locazioni brevi con finalità turistiche, con un codice alfanumerico, cd “codice identificativo”.

Il codice, operativo dal mese di agosto, servirà a distinguere, per ogni abitazione, la tipologia di alloggio, le caratteristiche e l’ubicazione.

Si tratta di un ulteriore onere a carico dei proprietari degli immobili messi a reddito con locazioni brevi turistiche. Scoraggiare chi effettua affitti in nero ed arrivare ad una migliore regolamentazione del settore gli obiettivi perseguiti.

Vediamo i dettagli di questa norma.

Banca dati nazionale delle locazioni

L’intento è quello di arrivare alla creazione di una banca dati nazionale degli immobili adibiti ad attività ricettiva e locazioni brevi, ex articolo 4 del DL n 50/17.

Il codice identificativo dovrà essere utilizzato per ogni tipo di comunicazione ed attività di promozione dell’unità immobiliare, sia dai proprietari che dagli intermediari immobiliari incaricati dell’offerta al pubblico degli immobili (anche per via telematica attraverso i vari portali). L’inosservanza di queste disposizioni è punita con sanzioni amministrative che variano dalle € 500 a € 5.000.

Emanazione del decreto attuativo per il codice univoco

La banca dati sarà tenuta a cura del Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

Per avere maggiori dettagli su accesso alla banca dati, attribuzione del codice identificativo, sicurezza dei dati, etc, occorrerà attendere un apposito decreto attuativo da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del DL n 34/19.

Accesso delle Entrate sui dati della tassa di soggiorno

Nella norma è prevista anche una stretta sulla tassa di soggiorno. Chi offre locazioni brevi, deve registrarsi al portale “Alloggiati Web”, e comunicare i dati degli ospiti alla questura, la quale poi li comunica all’Agenzia delle entrate che li rende disponibili ai comuni che applicano l’imposta di soggiorno.

Quindi, sia l’Agenzia delle Entrate che i Comuni potranno accedere ai dati derivanti dalle comunicazioni delle norme in materia di pubblica sicurezza tramite il portale Alloggiati Web per il monitoraggio dell’imposta di soggiorno, e fornire così un ulteriore strumento contro l’elusione fiscale.

Contrasto all’evasione fiscale sulle locazioni brevi

La direzione intrapresa è quella di arrivare ad un totale monitoraggio delle unità abitative destinate in Italia alla locazione breve turistica, con una doppia finalità:

  • da un lato individuare in maniera chiara l’entità degli immobili destinati a questo scopo ed inasprire la lotta all’abusivismo, e
  • dall’altro censire ed effettuare controlli incrociati ai fini fiscali per la dichiarazione dei proventi derivanti dalla locazione.

Oltre a questi aspetti, comunque, l’obiettivo ricercato dal Governo e dalle varie associazioni di categoria con queste novità è quello di offrire uno strumento quanto più possibile utile anche ai turisti, che potranno essere certi e garantiti della struttura che li sta ospitando.

Consulenza fiscale locazioni turistiche

Il settore delle locazioni turistiche è in continua evoluzione e negli ultimi anni gli obblighi legati a questo tipo di attività sono notevolmente aumentati.

Per questo motivo se hai deciso di mettere a reddito il tuo immobile in questo modo devi conoscere in dettaglio tutti gli aspetti di questa normativa.

Se vuoi saperne di più sulla messa a reddito di un immobile con locazioni turistiche contattaci.

Lascia un commento

Ti Piace questo articolo? Condividilo..