Quali sono i requisiti per poter diventare un accompagnatore turistico in Toscana? Quali sono gli adempimenti fiscali e previdenziali?
Considerando le numerose richieste, specialmente da persone che effettuano locazioni turistiche, di poter diventare accompagnatore turistico. Ho deciso pertanto di realizzare una breve guida, specifica per tutti coloro che intendono diventare accompagnatore turistico in Toscana.
Soffermandomi sui requisiti richiesti per intraprendere questa professione, che ha previsto la Legge Regionale in Toscana sul turismo.
Per quanto riguarda gli aspetti fiscali e contributivi richiesti per l’avvio di questa professione, quest’ultimi sono i medesimi se si decide di intraprendere questa professione in un’altra Regione.
Sei pronto!?! Si comincia!!!
Indice
Chi è l’accompagnatore turistico?
L’accompagnatore turistico è quella figura che si occupa di guidare un gruppo di persone in un tour di uno o più giorni alla scoperta di città o Stati.
Si considera accompagnatore turistico:
- Sia la figura che guida gli stranieri sul territorio italiano;
- Sia la figura che accompagna gli italiani all’estero.
L’accompagnatore turistico si differenzia dalla guida turistica, in quanto il primo non può guidare un gruppo di persone illustrando monumenti, le bellezze, la storia, i musei, ecc.
Accompagnatore turistico in Toscana: definizione
La L.R. n. 14/2018 all’art. 40 ha sostituito l’art. 114 della L.R. 86/2016, in merito alla definizione della professione di accompagnatore turistico in Toscana:
“Nell’ambito della definizione delle professioni turistiche di cui all’articolo 6 del d.lgs. 79/2011 e nelle more della definizione da parte dello Stato del relativo profilo professionale, è accompagnatore turistico chi, per professione, accompagna singole persone o gruppi durante viaggi attraverso il territorio nazionale o estero per curare l’attuazione dei programmi di viaggio e assicurare i necessari servizi di assistenza per tutta la sua durata, fornendo significative informazioni di interesse turistico sulle zone di transito, al di fuori dell’ambito di competenza delle guide turistiche.”.
Come si evince dalla norma, l’accompagnatore turistico non può svolgere attività che sono di competenza della guida turistica. Quest’ultima come definito dall’art. 104 della L.R. n. 86/2016 è colui che:
“Per professione, accompagna persone singole o gruppi di persone con lo scopo di illustrare le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche, nonché le risorse produttive del territorio.”
Accompagnatore turistico in Toscana: requisiti
Per l’esercizio della professione di accompagnatore turistico, la L.R. n. 14/2018 all’art. 41 ha sostituito l’art. 115 della L.R. 86/2016. Vediamo quali sono i requisti previsti dalla Regione Toscana per poter esercitare questa professione:
a) uno tra i seguenti requisiti di istruzione e formazione:
1) uno dei titoli di studio indicati nel regolamento e superamento dell’esame di cui
all’articolo 117;
2) abilitazione all’esercizio della professione conseguita mediante la frequenza dei corsi di qualificazione professionale e il superamento dell’esame di cui all’articolo 117;
3) abilitazione all’esercizio della professione conseguita in altra regione;
b) assenza di condanne con sentenza passata in giudicato che comportino l’interdizione, anche temporanea, dall’esercizio della professione, salvo che sia intervenuta la riabilitazione. O siano decorsi cinque anni dal giorno in cui la pena è stata scontata o che, con sentenza passata in giudicato, sia stata concessa la sospensione condizionale della pena.
Presentazione della Scia al Comune di residenza
L’esercizio della professione di accompagnatore turistico è soggetto all’obbligo di presentazione della Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al proprio Comune di residenza.
Tale presentazione deve essere effettuata esclusivamente in via telematica, allo SUAP competente per il territorio nel quale si intende iniziare l’attività.
Il Comune, accertata l’esistenza dei presupposti e requisiti di legge, provvede, ai fini della tutela dell’utente, al rilascio di una tessera di riconoscimento con fotografia. Questo, secondo il modello indicato dal dirigente della competente struttura della Giunta regionale.
Anche la cessazione dell’attività di accompagnatore turistico è soggetta a comunicazione da presentare allo SUAP a cui è stata presentata la SCIA. L’obiettivo della Scia è quello di comunicare al Comune di avere i requisiti per poter svolgere l’attività.
Per maggiori informazioni in merito alla documentazione da allegare per l’invio della SCIA, è opportuno contattare il Suap del comune dove intendi avviare l’attività.
Adempimenti fiscali
Una volta superato l’esame di abilitazione e ottenuto il tesserino per iniziare l’attività, la domanda da porsi è se dobbiamo o meno aprire una posizione Iva.
L’obbligo di aprire partita Iva spetta a tutti i soggetti che svolgono professionalmente abitualmente e autonomamente un’attività.
Se l’attività è del tutto saltuaria (es. si accompagna un solo gruppo all’anno), non vi è necessità di aprire la partita Iva.
Chi invece svolge l’attività in maniera professionale e continuativa nel tempo sarà tenuto all’apertura della partita Iva.
L’apertura della partita Iva
Una volta verificato l’obbligo di aprire partita Iva, sulla base dell’abitualità dell’attività, è opportuno capire come operare per aprire la propria partita Iva.
Questo adempimento può essere effettuato telematicamente, avvalendosi dell’assistenza di un Commercialista abilitato. Oppure recandosi presso gli uffici dell’Agenzia presentando un apposito modulo (modello AA9/11). Si tratta di un modello da compilare con tutti i dati riguardanti l’attività che si vuole svolgere.
Il codice attività da utilizzare per l’Accompagnatore Turistico è il seguente:
“79.90.2. – Attività delle guide e degli accompagnatori turistici“
Una volta aperta la partita Iva vi sarà l’obbligo di emettere fattura per ogni servizio di accompagnamento turistico effettuato.
Fatturazione che deve essere effettuata rispettando tutti gli obblighi fiscali e contabili che comporta il regime fiscale che abbiamo scelto.
Ad oggi sicuramente il regime fiscale più vantaggioso è il regime forfettario.
Adempimenti contributivi
Oltre agli adempimenti visti in precedenza, l’accompagnatore turistico che esercita professionalmente un’attività professionale è tenuto al versamento dei contributi previdenziali inps.
L’Inps, come previsto dalla Circolare INPS n. 12/2008, ha suddiviso gli accompagnatori turistici a seconda se svolgono l’attività:
- In forma professionale (autonomamente);
- In forma imprenditoriale ( ad esempio gestendo attività altri accompagnatori turistici).
I primi sono tenuti ad iscriversi alla gestione separata, mentre i secondi devono iscriversi alla gestione commercianti.
Gestione separata
Rientrano in tale gestione tutti i professionisti che non sono dotati di una propria cassa professionale. I versamenti in tale cassa, seguono le scadenze fiscali, quindi devono essere effettuati a giugno e novembre.
Il reddito imponibile, sul quale vengono calcolati i contributi, è dato dalla differenza tra i ricavi e costi deducibili dell’attività. Dal 2018 sul reddito imponibile viene applicata l’aliquota del 25%.
A differenza delle altre forme pensionistiche, non è previsto un minimale obbligatorio. Tuttavia se i versamenti all’Inps, corrispondono ad un fatturato inferiore al minimale di € 15.357, l’anno contributivo non viene calcolato per intero.
Vi è la possibilità di applicare una rivalsa sul committente del 4%. Questa viene addebitata in fattura, ma tale rivalsa è facoltativa.
Gestione commercianti
A differenza della gestione separata vista in precedenza, la gestione commercianti prevede il versamento di un minimale fisso obbligatorio.
Dal 2018 il minimale per i commercianti è pari ad € 3.791,98 per i redditi fino ad € 15.710. Per i redditi che superano tale reddito è dovuta una contribuzione del 24,09%.
La gestione commercianti rappresenta una cassa solida dal punto di vista economico e da molti anni eroga pensioni.
Vigilanza e sanzioni
- È soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 1.000,00 a euro 6.000,00:
Consulenza
Se stai pensando di avviare la professione di accompagnatore turistico, hai sicuramente bisogno di un professionista che possa aiutarti da un punto di vista fiscale.
Avviare l’attività, scegliere il regime fiscale e gestire gli adempimenti fiscali possono essere adempimenti che possono portarti via molto tempo, se non sei esperto.
Per questo motivo è meglio farsi assistere da un dottore commercialista. In questo modo potrai dedicarti serenamente alla tua attività, dimenticandoti del resto.
Compila il form di contatto seguente e potrai metterti in contatto con noi. Ti risponderemo al più presto e potrai risolvere i tuoi dubbi.