Che cosa è la comunicazione di irregolarità? Quali azioni possiamo intraprendere quando si riceve questo tipo di comunicazione? Vi sono dei termini? In questo contributo risponderemo in modo esaustivo a queste domande, con l’obiettivo di fornirti una guida dettagliata per essere preparato in caso in cui ti arrivi una comunicazione di irregolarità
I contribuenti soggetti all’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi sono sottoposti ad una serie di controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Se dal controllo emergono delle irregolarità, queste sono comunicate al contribuente con atti diversi a seconda della tipologia di controllo.
In questa sede vorrei concentrarmi sulla comunicazione di irregolarità. Soffermandomi in particolare su cosa poter fare quando si riceve una comunicazione di irregolarità. Questo come vedremo in seguito differisce se il contribuente riconosce la validità della comunicazione o se non riconosce la validità di quest’ultima.
Sei pronto?!? Si comincia!
Indice
Controlli automatizzati: che cosa sono?
I controlli automatizzati sono una delle tipologie di controlli messe in atto dall’Amministrazione Finanziaria. Questo controllo avviene su tutte le dichiarazioni presentate nell’anno dai contribuenti. Sono disciplinati dall‘art. 36 bis del Dpr n. 600/1973.
Per questa tipologia di controlli, l’Amministrazione Finanziaria si avvale delle informazioni relative alle dichiarazioni dei redditi già presentate e di elementi già in suo possesso.
Con tali controlli, sono verificate, tramite procedure automatizzate e con controlli incrociati:
- L’esattezza dei calcoli effettuati dai contribuenti, correggendo gli eventuali errori di calcolo commessi dal contribuente, nella determinazione degli imponibili, imposte e dei contributi;
- L’entità delle detrazioni/deduzioni/crediti d’imposta spettanti in base alla legislazione vigente.
- La tempestività dei versamenti eseguiti;
- La correttezza di eventuali riporti dati di precedenti dichiarazioni presentate.
Al termine del controllo, l’Amministrazione Finanziaria ha la possibilità di avere un esame formale dei dati indicati in tutte le dichiarazioni dei redditi presentate e la liquidazione dell’imposta.
Il termine per l’invio della comunicazione di irregolarità da parte dell’Amministrazione Finanziaria è entro il periodo di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo.
Se dal controllo vengono rilevate delle irregolarità, l’Amministrazione finanziaria, comunica tali irregolarità al contribuente. Questo per permettere a quest’ultimo di evitare che si verifichino in futuro tali inesattezze e/o per consentirgli di fornire chiarimenti in merito.
Comunicazione di irregolarità: modalità di invio
La comunicazione di irregolarità è recapitata al contribuente al suo domicilio fiscale.
Per domicilio fiscale è necessario richiamare l’art. 58 del D.P.R 600/1973. Per le persone fisiche il domicilio fiscale coincide con il Comune in cui il soggetto ha:
- La residenza anagrafica, se trattasi di soggetto residente in territorio italiano;
- Prodotto il reddito nel nostro Paese, se trattasi di soggetto non residente in Italia;
- L’ultima residenza in Italia, se si tratta di cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato.
Quando il contribuente ha ricevuto una comunicazione di irregolarità ha 30 giorni di tempo o per mettersi in regola o per contestare la comunicazione. Scaduto tale termine la comunicazione di irregolarità viene iscritta a ruolo.
Se il contribuente ha presentato la dichiarazione in via telematica tramite un intermediario abilitato, ha la possibilità di ricevere la comunicazione di irregolarità tramite quest’ultimo.
In questa ipotesi il contribuente ha più tempo per evitare l’iscrizione a ruolo.
I 30 giorni per mettersi in regola decorrono, infatti, dal sessantesimo giorno successivo a quello di trasmissione telematica dell’avviso all’intermediario.
Comunicazione di irregolarità: cosa fare
Quando si riceve una comunicazione di irregolarità il contribuente deve verificare inizialmente se è dovuto quanto richiesto.
Pertanto si possono verificare due situazioni:
- Concordare la pretesa tributaria;
- Ritenere che sia sbagliata.
Riconoscere la validità della comunicazione
Se ricevi una comunicazione di irregolarità e ti accorgi che quanto richiesto è effettivamente dovuto devi regolarizzare la tua posizione.
E’ importante sapere che potrai usufruire di una sanzione ridotta oltre all’imposta e agli interessi se verserai quanto richiesto nei termini indicati nella comunicazione di irregolarità. Il pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. La sanzione è ridotta a 1/3 di quella ordinaria, quindi il 10% anziché il 30%.
Il pagamento deve essere effettuato presso banche, uffici postali o agenti della riscossione. Con il modello F24 precompilato che è allegato alla comunicazione di irregolarità.
Non riconoscere la validità della comunicazione
Se ti viene recapitato una comunicazione di irregolarità ma ritieni che sia errata ha diverse soluzioni.
Infatti a fronte di una comunicazione di irregolarità, a cui non riconosciamo la validità, è possibile:
- Accedere al “canale di assistenza Civis“, solo se abilitati ai servizi telematici. La procedura è molto semplice, si fa valere le nostre ragioni e si può allegare anche dei documenti.
- Si possono richiedere chiarimenti attraverso la posta elettronica certificata.
- Chiamare direttamente il numero di assistenza ed eventualmente inviare la documentazione tramite fax;
- Rivolgersi direttamente ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Comunicazione di irregolarità: come richiedere la rateizzazione di quanto dovuto?
Se hai ricevuto una comunicazione di irregolarità, ma non ha la disponibilità immediata di regolarizzare la posizione, puoi richiedere la rateizzazione delle somme.
La rateizzazione di quanto dovuto può essere richiesto secondo le seguenti modalità:
- fino a 5.000 euro, le somme possono essere rateizzate fino ad un massimo di 8 rate trimestrali di pari importo;
- oltre 5.000 euro, le somme possono essere rateizzate in un numero massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.
Tuttavia, è opportuno sapere che, si decade dalla rateizzazione con il mancato pagamento della prima rata entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della comunicazione.
Inoltre si decade dal beneficio della rateizzazione con il mancato pagamento di una delle rate entro il termine di pagamento di quella successiva.
Non si decade se si verifica il “lieve inadempimento”, ossia:
- Insufficiente versamento della rata, per un importo non superiore al 3 % e, in ogni caso, a 10 mila euro;
- Tardivo versamento della prima rata, non superiore a 7 giorni.
Consulenza
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