Dichiarazione Imu: chi deve presentarla e sanzioni

La scadenza per l’invio della dichiarazione Imu è fissata al 30 giugno. Quali sono i soggetti tenuti ad inviarla e quali sono i casi in cui è obbligatoria la trasmissione dei dati al Comune?

La scadenza della dichiarazione imu è fissata entro il 30 giugno dell’anno successivo. Pertanto, le eventuali variazioni intervenuto nel corso del 2022, dovranno essere comunicate, tramite l’invio della dichiarazione entro il termine del 30 giugno 2023. La scadenza della dichiarazione interessa i soggetti tenuti a comunicare al proprio Comune, eventuali variazioni di dati ed elementi che incidono sul calcolo dell’imposta dovuta. Tale adempimento non si applica nei casi in cui il Comune sia a conoscenza di tali informazioni.

Vediamo in questo contributo nel dettaglio in quali casi deve essere presentata la dichiarazione imu e quali sono le modalità. Inoltre quali sono le sanzioni nel caso di mancata presentazione della dichiarazione.

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Dichiarazione imu: quando è obbligatorio presentarla

L’obbligo dichiarativo Imu sorge nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni già presentate. Inoltre nei casi in cui siano intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni già presentate. Lo scopo è di rendere edotto il Comune, di casi di variazione che incidono sulla determinazione dell’imposta. Qui di seguito, vediamo un elenco di alcune situazioni che impongono il soggetto alla presentazione della dichiarazione:

  • Sopravvenuta inagibilità o inabilità dell’immobile che consente la riduzione dell’imposta;
  • Variazione della residenza se difforme dalle risultanze catastali;
  • Immobile concesso in leasing o locazione finanziaria;
  • Terreno divenuto edificabile;
  • L’immobile dato in comodato gratuito a parenti in linea retta entro il primo grado;
  • Immobile concesso a studenti per in periodo inferiore a 12 mesi ( esenzione per il 75% dell’imposta);
  • Immobile concesso in uso o assegnato a particolari categorie che danno diritto a detrazioni;
  • E’ stato acquistato o perso nel corso dell’anno l’esenzione Imu;
  • L’area è divenuta edificabile in seguito alla demolizione del fabbricato;
  • Il fabbricato appartiene al gruppo catastale D ed è in possesso da imprese e distintamente contabilizzato.

Sono queste le principali casistiche in cui sorge l’obbligo di dichiarazione Imu. Per una disamina più esaustiva si rimanda alle istruzioni ministeriali.

L’invio della dichiarazione Imu sarà inoltre necessario per le imprese costruttrici, per le quali dal 1 gennaio è prevista l’esenzione sui fabbricati costruiti e destinati alla vendita. Questo, finché permane tale destinazione e se non siano dati in affitto.

Non è invece necessario presentare la dichiarazione Imu per gli immobili adibiti ad abitazione principale , essendo tale informazione disponibile per il Comune.

Fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati

Per i fabbricati inagibili e inabitabili è prevista la riduzione del 50% della base imponibile IMU , art. 1 comma 747 della L. 160/2019.

Per l’applicazione della riduzione al 50% della base imponibile, i Comuni possono disciplinare le caratteristiche di fatiscenza sopravvenuta del fabbricato, non superabile con interventi di manutenzione.

La situazione di inagibilità o inabitabilità può essere accertata:

  • dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione;
  • ovvero attraverso una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesti la dichiarazione di inagibilità o di inabitabilità del fabbricato da parte del tecnico abilitato in luogo della perizia dell’ufficio tecnico comunale.

Per i fabbricati in questione, l’obbligo dichiarativo sorge soltanto nel caso in cui si perda il diritto all’agevolazione, poiché solo in questo caso il Comune non dispone delle informazioni necessarie per verificare il venir meno delle condizioni richieste dalla legge per il beneficio fiscale.

Unità immobiliari concesse in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale

E’ prevista la riduzione del 50% della base imponibile IMU per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesso in comodato dal soggetto passivo ai perenti entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale.

Devono essere rispettate le seguenti condizioni:

  • che il contratto sia registrato;
  • che il comodante possieda un solo immobile in Italia;
  • che il comodante risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato lo stesso immobile concesso i comodato;

Ai fini dell’applicazione della riduzione della base imponibile, non è obbligatoria la presentazione della dichiarazione IMU.

Casi in cui la dichiarazione Imu deve essere presentata anche per l’abitazione principale

Qui di seguito vediamo alcuni casi in cui la dichiarazione IMU deve essere presentata anche per l’abitazione principale:

  • coniugi con residenza in immobili diversi all’interno dello stesso Comune;
  • coniugi con residenza in immobili diversi situati in Comuni diversi;
  • immobile situato sul territorio di Comuni diversi;
  • immobile assegnato al genitore affidatario del figli, in alcuni casi;
  • immobili assimilati dal Comune alle abitazioni principali, se non è prevista una specifica comunicazione.

Immobili merce invenduti

In relazione ai fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano locati è prevista l’esenzione IMU.

Ai fini dell’applicazione del beneficio dell’esenzione, il soggetto passivo attesta il possesso dei requisiti prescritti nel modello di dichiarazione.

Quando non deve essere presentata la dichiarazione Imu?

La dichiarazione non deve essere presentata nei seguenti casi:

  • gli elementi rilevanti ai fini dell’imposta dipendono da atti per i quali risultano applicabili le procedure telematiche relative al Modello Unico Informatico (MUI), che viene predisposto dai notai in relazione a molteplici atti da essi erogati;
  • il contribuente ha seguito le specifiche modalità per il riconoscimento di agevolazioni stabilite dal Comune nel proprio regolamento, quali ad esempio una specifica comunicazione;

Immobili caduti in successione

Gli eredi e i legatari che hanno presentato la dichiarazione di successione contenente beni immobili non sono obbligati a presentare la dichiarazione Imu . Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate che hanno ricevuto la dichiarazione di successione, infatti ne trasmettono una copia a ciascun Comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili.

Tuttavia, l’obbligo di presentazione della dichiarazione Imu, sussiste nel caso in cui un soggetto intenda far valere l’applicazioni di eventuali agevolazioni.

Abitazione principale

In generale, non deve essere presentata la dichiarazione Imu per gli immobili adibiti ad abitazione principale.

Il Comune, infatti, è a conoscenza dei dati anagrafici, pertanto non è necessario inviare la dichiarazione IMU.

Vi sono tuttavia dei casi in cui deve essere presentata la dichiarazione IMU anche per l’abitazione principale.

Pertinenza abitazione principale

In generale, non sussiste l’obbligo dichiarativo per le pertinenze dell’abitazione principale, in quanto il Comune dispone di tutti gli elementi necessari per la verifica dell’esatto adempimento degli obblighi relativi al versamento dell’imposta.

Vi sono dubbi se l’adempimento debba essere effettuato dai proprietari dell’abitazione principale che possiedono più di una pertinenza della stessa categoria catastale (ad es. due box o due cantine).

Anche se le istruzioni alla compilazione del modello di dichiarazione Imu non prevedono espressamente l’obbligo, si ritiene che l’adempimento sia opportuno.

Fabbricati rurali strumentali

Per i fabbricati rurali strumentali fino al 31.12.2019 era prevista l’esenzione da IMU.

Dal 01.01.2020 è stabilita l’aliquota di base dello 0,1%, che i Comuni possono ridurre fino all’azzeramento.

In ogni caso, non è dovuta la dichiarazione IMU, in quanto l’Agenzia delle Entrate rende disponibile ai Comuni, le domande presentate per il riconoscimento dei requisiti di ruralità.

Soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione IMU

Il soggetto passivo Imu è il proprietario dell’immobile. Tuttavia, se l’immobile è gravato da un diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie, soggetto passivo è il titolare di tale diritto e non il nudo proprietario.

Il possesso di immobili in Italia configura la soggettività passiva al tributo municipale in capo al possessore, a prescindere dal profilo di quest’ultimo, ovvero:

  • sia una persona fisica, una società o un ente;
  • risieda in Italia o all’estero;
  • abbia la propria sede legale o amministrativa in italia o all’estero.

Comproprietari e contitolari di diritti reali

Nel caso in cui più persone siano titolari di diritti reali sull’immobile ( es. più proprietari), ciascun contitolare è tenuto a dichiarare la quota ad esso spettante.

E’ consentito, tuttavia, ad uno qualsiasi dei comproprietari di presentare la dichiarazione congiunta, purché comprenda tutti i contitolari.

Casi particolari

Vediamo qui di seguito quali sono i soggetti tenuti a presentare la dichiarazione IMU in alcune fattispecie particolari:

Caso Soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione IMU
CondominiPer le parti comuni condominiali accatastate in via autonoma, nel caso in cui sia costituito il condominio, la dichiarazione IMU deve essere presentata dall’amministratore per conto di tutti i condomini.
MultiproprietàPer gli immobili che sono oggetto di diritti di godimento a tempo parziale (multiproprietà), la dichiarazione deve essere presentata dall’amministratore della multiproprietà.
Immobili in leasingNell’ipotesi di locazione finanziaria, a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto, per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, soggetto passivo dell’IMU è il locatario. Nessun obbligo dichiarativo grava sulla società di leasing.

Soggetto a cui presentare la dichiarazione Imu

La dichiarazione Imu deve essere presentata:

  • al Comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili;
  • a tanti Comuni quanti sono gli immobili che insistono sui Comuni diversi;
  • a tutti i Comuni su cui l’immobile è ubicato nel cui quest’ultimo insista sul territorio di più enti;

Ad esempio, in caso di possesso di due immobili, uno nel Comune di Torino, l’altro nel Comune di Genova, occorre inviare il modello un modello di dichiarazione IMU al comune di Torino, indicando solo il primo fabbricato e uno al Comune di Genova indicando soltanto il secondo fabbricato.

Se un immobile insiste sia sul territorio del Comune di Torino che su quello del Comune di Moncalieri, la dichiarazione IMU deve essere inviata ad entrambi i Comuni.

Dichiarazione Imu: obbligo di invio per le esenzioni Covid-19

Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione Imu, i soggetti che hanno beneficiato dell’esonero dal versamento dell’imposta per effetto dei vari decreti legati all’emergenza da Covid-19. Con questo, mi riferisco agli esercenti attività nel settore turistico e alberghiero, esentati dal versamento della prima rata Imu dal Decreto Rilancio. Inoltre, confermata l’esenzione anche dal saldo Imu con il decreto Agosto, anche per gli esercenti attività dello spettacolo. Infine, il decreto Ristori che, ha esteso l’esenzione dal versamento del saldo imu anche per le attività maggiormente colpite dalle restrizioni autunnali.

Contenuto della dichiarazione Imu

Il modello di dichiarazione Imu si compone di quattro quadri:

  • Il quadro A: riservato alla descrizione degli immobili totalmente imponibili;
  • Il quadro B: concernente gli immobili parzialmente imponibili o totalmente esenti;
  • Quadro C: dedicato alla determinazione dell’IMU e della TASI;
  • Il Quadro D: relativo alle compensazioni e ai rimborsi.

Modello dichiarazione Imu: come si presenta la domanda

Il modello IMU deve essere utilizzato già con riferimento alla scadenza del 30.06.2023, rimanendo tuttavia valide le dichiarazioni già presentate per l’anno d’imposta 2021 utilizzando il precedente modello di dichiarazione IMU approvato con il DM 30.10.2012, purché i dati dichiarati non differiscano da quelli richiesti dal nuovo modello.

Il modello di dichiarazione, unitamente ai modelli aggiuntivi, può essere:

  • consegnato direttamente al Comune;
  • spedito in busta chiusa, a mezzo del servizio postale, mediante raccomandata senza ricevuta di ritorno, all’ufficio tributi del Comune;
  • invio telematicamente con posta certificata;

Indipendentemente dalla modalità di invio, vi consiglio sempre di farvi lasciare la ricevuta dell’invio effettuato.

Scadenza dichiarazione Imu

La dichiarazione deve essere presentata al Comune dovè è situtato l’immobile entro il 30 giugno dell’anno successivo, ossia quello successivo all’intervenuta variazione di uno dei fattori che ha inciso sul calcolo dell’Imu. Per le variazioni intervenute nel corso del 2021 la dichiarazione deve essere presentata entro il 30 giugno 2022.

La dichiarazione, una volta presentata, vale anche per le annualità successive. Questo, a meno che non si verifichino ulteriori variazioni rilevanti ai fini della determinazione del tributo. Pertanto, non occorre presentare la dichiarazione ogni anno, a meno che non si renda necessario per eventuali modifiche.

Mancata presentazione della dichiarazione Imu: sanzioni

L’omessa presentazione della dichiarazione comporta una sanzione dal 100% al 200% del tributo dovuto, con un minimo di 51 euro. Qualora l’errore non abbia inciso sulla determinazione del tributo, ad esempio indicando un foglio catastale diverso, la sanzione è fissa ed è nella misura da 51 a 258 euro. E’ opportuno sapere che, entro 90 giorni dalla scadenza della presentazione della dichiarazione, è possibile presentare una dichiarazione tardiva, pagando l’importo di 5€. Questo, se il tributo è stato regolarmente versato, altrimenti la sanzione è pari al 10% dell’imposta dovuta, con un minimo di € 5,00. Ricordo che è possibile utilizzare il ravvedimento operoso sia in caso di ritardo del versamento imu che in caso di mancata presentazione della dichiarazione. Tramite l’istituto del ravvedimento operoso, sanando spontaneamente la violazione, sarà possibile beneficiare della riduzione delle sanzioni.

Conclusioni e consulenza fiscale online

Come avrai visto leggendo questo contributo, la mancata presentazione della dichiarazione Imu nei casi previsti ed entro determinate scadenze, comporta il pagamento di sanzioni. Tuttavia, è possibile beneficiare della riduzione delle sanzioni tramite l’istituto del ravvedimento operoso.

Affidati a professionisti esperti del settore in modo da evitare in futuro eventuali sanzioni.

Possiamo seguirti sia in merito alla presentazione della dichiarazioni Imu che per il calcolo e predisposizione del modello F24 per procedere al relativo versamento del tributo.

Qui di seguito troverai il link per metterti in contatto direttamente con me.

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