Fallimento dello Stato: come tutelare e salvaguardare il tuo patrimonio personale. Cosa potrebbe accadere ai tuoi risparmi in caso di Fallimento dello Stato? Spunti di riflessione legati alla tutela del patrimonio in caso di default del sistema finanziario italiano. La nostra consulenza fiscale.
Ti sei mai chiesto cosa accadrà ai tuoi risparmi se un giorno lo Stato Italiano dovesse dichiarare il proprio fallimento?
Sono sicuro che questa domanda almeno una volta di è balenata in testa nelle ultime settimane.
So che non credi ad una catastrofe imminente e nemmeno io, ma è essere previdenti nel mondo fiscale e finanziario è un vantaggio non trascurabile.
Per questo motivo voglio provare a dare insieme a te una sbirciata al futuro per capire che cosa accadrà nel momento in cui lo Stato italiano dichiarerà la propria bancarotta di fronte ai mercati mondiali.
Se vuoi evitare di restare a guardare il Fallimento dello Stato, devi capire quali sono le leve su cui puoi agire preventivamente per tutelare il tuo patrimonio personale.
Indice
- LA CRISI GRECA: CORSI E RICORSI STORICI
- LE MISURE ECONOMICHE ADOTTATE DAL GOVERNO GRECO
- L’ITALIA STA PERCORRENDO LO STESSO SCENARIO DELLA GRECIA DI QUALCHE ANNO FA?!
- QUALI SONO LE CONSEGUENZE DI UNA CRISI E DEL FALLIMENTO DELLO STATO ITALIANO?
- COME TUTELARE I TUOI RISPARMI NEL CASO DI FALLIMENTO DELLO STATO?
- VUOI SAPERE IN QUALI PAESI PUOI DEPOSITARE I TUOI RISPARMI?
- CONSULENZA TUTELA DEL PATRIMONIO
LA CRISI GRECA: CORSI E RICORSI STORICI
La storia si ripete nel tempo. Anche quella economica, non ci sono dubbi.
Mi ricordo la prima crisi dell’Argentina, ma ormai sono passati tanti anni.
In Europa, invece, la crisi più importante di uno Stato è sicuramente stata quella della Grecia. Si tratta di una crisi che è rimasta impressa su tutta l’opinione pubblica europea. Un Fallimento dello Stato che ha rischiato di mettere a rischio tutta l’Unione Europea.
Si trattò di un evento in parte previsto e prevedibile, ma che sconvolse tutti. Nessuno avrebbe mai immaginato che davvero uno Stato europeo avrebbe potuto fallire. Ma soprattutto che gli altri Paesi europei lo avrebbero lasciato fallire in quel modo.
Infondo era la prima volta che vedevamo una crisi di un Paese davvero vicino al nostro. Con l’Argentina le cose erano andate in modo molto simile, ma si trattava di un Paese dall’altra parte del mondo rispetto a noi, sembrava che la cosa infondo non ci riguardasse, non fosse nostra.
Ma con la Grecia le cose sono cambiate.
LE MISURE ECONOMICHE ADOTTATE DAL GOVERNO GRECO
La cosa che forse ha sconvolto di più sono state le misure economiche prese dal Governo greco una volta accertata la crisi.
Mi riferisco in particolare a due misure di politica economica:
- Il blocco delle transazioni bancarie;
- La riduzione di salari e pensioni.
Si trattò, a posteriori, di misure imposte dall’Europa, al fine di evitare che ci fossero contagi anche in altri Paesi UE. Pensa a cosa sarebbe potuto succedere se tutti avessero davvero portato via i loro soldi dagli istituti di credito.
Prova a metterti nei panni, anche solo per un secondo, di un cittadino greco che da un momento all’altro ha visto ridursi il suo salario e si è visto bloccare il conto in banca.
Bloccare il conto significa non potervi accedere per nessuna ragione e non poter prelevare i soldi. Non contava più niente il risparmio, non contava più niente nemmeno il reddito di una persona.
Tutti i diritti dell’uomo, acquisiti nel tempo e definiti come inalienabili sono stati piegati. L’unica cosa che davvero contava era ritrovare la capacità dello stato di pagare i propri debiti e di tenere la contabilità in ordine.
L’ITALIA STA PERCORRENDO LO STESSO SCENARIO DELLA GRECIA DI QUALCHE ANNO FA?!
Non voglio creare allarmismi inutili, l’Italia non è la Grecia.
Il nostro sistema economico e il nostro sistema bancario sono nettamente più solidi di quelli della Grecia di qualche anno fa. Su questo aspetto, chi dice il contrario lo fa solo per creare un allarme inutile.
Ma tutto questo davvero può essere sufficiente a dormire sonni tranquilli?
Assolutamente no!
Nessuno di noi sa che cosa può succedere domani. Sicuramente il forte debito pubblico italiano non aiuta, e la speculazione finanziaria non guarda certo in faccia nessuno.
Potrebbe essere sufficiente il crollo di un istituto bancario, un evento inaspettato, oppure una crisi tra il Governo italiano e l’Europa per creare una scossa, uno shock che potrebbe avere conseguenze inevitabili e non preventivabili in partenza.
Quello che voglio dire è che ogni economia, da quella più forte a quella più debole è condizionata da alcune variabili. Alcune di esse possono essere gestite e governate, ma altre variabili sono indipendenti.
La speculazione finanziaria, lo scoppio di una bolla sul mercato azionario, un evento inaspettato, un attacco terroristico, o una guerra internazionale possono influire sull’economia di un Paese.
Quando questo accade spesso le conseguenze non si possono prevedere.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DI UNA CRISI E DEL FALLIMENTO DELLO STATO ITALIANO?
Molti pensano che sia solo una questione di tempo, finché l’Italia continuerà ad ignorare i propri doveri imposti dall’Europa andrà dritta verso uno shock inevitabile.
Il mio pensiero è leggermente diverso, l’Italia deve essere in grado di imporre la propria politica economica ed industriale, indipendentemente dall’Europa. Quello che davvero è preoccupante è la mancanza di una visione a lungo termine del nostro Paese. Tutti guardano la situazione mese mese, ma nessuno ha un piano a lungo termine.
Questo non può che essere un problema.
Non posso prevedere il futuro, ma quello che posso dirti è che se ci sarà uno shock lo Stato si avventerà sui tuoi risparmi.
E’ una conseguenza inevitabile e tu non potrai farci assolutamente niente.
Per un certo periodo di tempo ci si chiese se la Grecia avrebbe lasciato l’Unione Europea o meno. In realtà ci si sarebbe dovuto fare un’altra domanda: “i risparmi dei cittadini europei sono ancora al sicuro?”
La risposta è che non lo sono più.
Con i debiti inarrestabili e le sanzioni continue, le cose non stanno andando affatto bene per il nostro Paese.
Quello che fa lo Stato italiano è spendere, per costi inevitabili, ma anche per sprechi che non dovrebbero esistere
Questa situazione si porta avanti da tanti troppi anni.
Alla fine se le cose non cambieranno ci troveremo di fronte alla bancarotta, al Fallimento dello Stato.
Il creditore non ti prende sul serio all’infinito se non paghi mai i tuoi debiti e ne accumuli di nuovi. Questo vale per le imprese, ma anche per i principali Stati europei.
Il debito pubblico degli stati è acquistato da altri Stati o da grandi fondi di investimento internazionali. Se la tua credibilità di debitore viene meno, nessuno vorrà più acquistare il tuo debito, e le conseguenze saranno disastrose.
ALTRI ESEMPI DI PAESI IN CRISI
Altri esempi di Paesi sull’orlo del fallimento dello Stato sono Malta e Cipro.
A Malta ogni due o tre anni fallisce un istituto bancario e la situazione non è molto rosea.
Un altro esempio vicino è quello di Cipro.
Lì, la crisi finanziaria del 2012 ha portato il governo cipriota a confiscare i risparmi dei suoi cittadini, ovviamente senza il loro consenso.
Tutti i correntisti con un conto bancario di oltre € 100.000 hanno dovuto versare il 9,9% alle casse dello stato. Quelli con un conto più piccolo hanno dovuto pagare il 6,75%.
COME TUTELARE I TUOI RISPARMI NEL CASO DI FALLIMENTO DELLO STATO?
E’ questa fine che vuoi far fare ai tuoi soldi?
Vuoi che i tuoi risparmi un giorno siano utilizzati per pagare i debiti dello Stato?
I depositi bancari non sono sicuri, per quanto cerchino di convincerci con il loro Fondo di garanzia dei depositi.
Questi fondi sono controllati dalla Banca Centrale Europea che da un momento all’altro può organizzare, con il consenso di un governo italiano, il commissariamento dell’Italia.
In tal caso i tuoi soldi verrebbero usati per altri fini.
È vero che gli stati europei più grandi come l’Italia siano in grado di sopportare grandi quantità di debito sulle loro spalle, ma ciò non significa che non siano sull’orlo della bancarotta.
La verità è che, per quanto i nostri politici ci promettano il reddito di cittadinanza, la flat tax e l’aumento delle pensioni, non hanno il potere di adempiere alle loro promesse. Non possono cambiare la realtà o modificare le leggi che governano la nostra economia.
COME PROTEGGERE I TUOI RISPARMI
Quindi, come possiamo proteggere i nostri risparmi?
Devi ricominciare a prendere le redini della tua vita.
Il più grande errore che puoi fare è mettere tutte le uova in un cesto, anche se questo cestino è presumibilmente il più sicuro di tutti.
Quello che sto per dirti è il consiglio che tanti miei clienti mi stanno chiedendo.
Se vuoi che una quota dei tuoi beni sia trasformata in liquidità, conservala in valute diverse e lasciala nelle banche con sede in diverse giurisdizioni.
Operando in questo modo anche se uno Stato ha problemi economici, non perderai tutto. Più riesci a diversificare minore sarà il rischio che correrai.
Ci sono due variabili che possono tutelare la tua liquidità:
- Conserva la liquidità in giurisdizioni diverse;
- Conserva la liquidità in valute diverse.
Come sempre, vai dove ti trattano meglio e non essere distratto dal nazionalismo o dal patriottismo.
Certo, nessun paese sta cercando di fallire, ma le intenzioni sono una cosa, e la volontà di prevenire la catastrofe è un’altra.
Depositare o lasciare denaro in una banca italiana durante un periodo di crisi, semplicemente perché sei italiano, non è patriottismo o solidarietà, è pura stupidità e il modo migliore per perdere i tuoi risparmi.
Assicurati di non commettere questo errore …
VUOI SAPERE IN QUALI PAESI PUOI DEPOSITARE I TUOI RISPARMI?
In caso di Fallimento dello Stato portare i tuoi soldi all’estero ti sarà impossibile. Devi pensarci preventivamente.
Attenzione, il fatto che tu voglia tutelare i tuoi risparmi deve essere indipendente dalla possibilità di default dell’Italia. Quello che sto cercando di dirti è che in questo articolo sto cercando di estremizzare la cosa, ma la possibilità di cercare la massima tutela del tuo risparmio deve essere una prerogativa che hai sempre.
Nessuno può vietarti di scegliere i migliori Paesi ove depositare i tuoi risparmi. La cosa importante è farlo rispettando la normati fiscale in vigore.
Vediamo adesso alcuni Paesi in cui potresti spostare i tuoi risparmi prima di un eventuale Fallimento dello Stato.
SVIZZERA
La Svizzera è un Paese che garantisce da sempre una sicurezza in termini di sistema finanziario e bancario.
Le banche svizzere anche dopo la cancellazione del segreto bancario (2017) sono rimaste molto attraenti nel mercato finanziario internazionale.
La Svizzera presenta oggi un notevole vantaggio. Mi riferisco alla stabilità e alla patrimonializzazione degli istituti bancari che ne fanno parte.
Per questo motivo tantissime persone ogni anno mi contattano per avere informazioni su come aprire un Conto in Svizzera legalmente. Negli ultimi mesi il mio Studio professionale ha aiutato tantissime persone a salvaguardare e tutelare il loro patrimonio personale, anche attraverso servizi messi a disposizione da istituti bancari svizzeri.
Come ho avuto modo di spiegarti, oggi, aprire un Conto in Svizzera è relativamente semplice. Poco conta la nazionalità del soggetto che vuole aprire il conto. Quello che conta, invece, è la sua reputazione e la fonte lecita del denaro che si vuole depositare in Svizzera.
Se hai queste caratteristiche allora non aspettare altro tempo. Se vuoi puoi avvalerti della nostra assistenza per gestire correttamente gli adempimenti fiscali obbligatori in Italia. Inoltre, ti metteremo in contatto con un nostro intermediario svizzero di fiducia che può farti aprire agevolmente un conto corrente in Svizzera. Se lo vorrai potrà effettuare per te servizi di Gestione Patrimoniale e di Family Office. Inoltre, se vuoi effettuare investimenti immobiliari in Svizzera può aiutarti ad individuare i fondi tramite specifici partner bancari.
PRINCIPATO DI MONACO
Anche il Principato di Monaco è un Paese che nel corso della sua storia ha da sempre tutelato nel migliore dei modi i risparmi dei suoi cittadini.
Nel principato ci sono circa quaranta diversi istituti di credito, oltre a filiali delle principali banche mondiali.
Non hai che l’imbarazzo della scelta. Tieni presente che per aprire un conto corrente serve oltre al certificato di residenza o un documento di identità ti serve una somma di denaro da detenere come deposito. Si tratta di una cifra che va dai cinquecentomila al milione di euro.
Per aprire un conto corrente in uno di questi istituti è sempre opportuno farsi assistere da una persona di fiducia che conosca il mercato finanziario del Principato. Può fare la differenza in termini di costi e di commissioni applicate dai vari istituti. Essere accompagnati significa per la banca avere un maggior grado di sicurezza sull’identità del futuro correntista.
L’unico aspetto da tenere in considerazione è che rispetto alla Svizzera, il Principato è un Paese della zona Euro. Questo significa che non potrai diversificare il rischio legato alle fluttuazioni dell’Euro, se non attraverso l’apertura di conti correnti in valuta estera.
CONSULENZA TUTELA DEL PATRIMONIO
Hai paura del default o del Fallimento dello Stato Italiano?
Se vuoi tutelarti al meglio da un Possibile Fallimento dello Stato italiano, devi agire prima che le avvisaglie di una crisi si facciano davvero fondate.
Il servizio che possiamo offrirti è particolare ed unico nel suo genere.
Il mio studio professionale può assisterti in tutti gli adempimenti fiscali legati al possesso di un conto corrente estero.
Nel mentre ti affideremo al nostro intermediario finanziario estero di fiducia, con cui siamo costantemente in contatto, per per l’apertura del tuo conto estero. Il nostro intermediario è una società di consulenza finanziaria indipendente che opera da anni in questo settore.
Si hai capito bene, indipendente, dal mondo bancario. Per questo motivo ci siamo rivolti ad un intermediario totalmente slegato dal mondo bancario e dal conflitto di interessi che potrebbe sorgere tra interessi della banca e quelli del risparmiatore/investitore.
Il nostro contatto costante con questa società ci permette di avere un flusso di informazioni costante utile anche per tutti gli adempimenti legati al monitoraggio fiscale e all’IVAFE.
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