Agevolazioni per l’acquisto delle mascherine

Bonus mascherine e gel disinfettanti per imprese e professionisti con credito di imposta al 50% della spesa sostenuta fino a 20mila euro.

In questa fase dell’emergenza epidemiologica il Governo decide di investire sull’attività di sanificazione. L’obiettivo è quello di agevolare l’acquisto di presidi volti a limitare le possibilità di contagio da Covid-19. Per questo motivo con il D.L. n. 23/2020 è stata allargata la platea dei beni oggetto di credito di imposta.

All’interno dell’attività di sanificazione assumono un ruolo importante le “mascherine“. Il provvedimento del Governo estende dunque all’acquisto di mascherine e prodotti disinfettanti gli sgravi fiscali già previsti a favore delle imprese per le spese di sanificazione degli ambienti e strumenti di lavoro (si veda a tal fine quanto disposto dall’articolo 64 del D.L. Cura Italia n. 18/2020).

Il bonus previsto per mascherine e detergenti sarà pari al 50% della spesa sostenuta fino al 31 dicembre 2020, entro un limite di spesa di 20mila euro per ciascun beneficiario. Con ogni probabilità il credito di imposta potrà essere utilizzato in compensazione mediante il modello F24. Si deve altresì evidenziare che la spesa messa a disposizione dal Governo per tale agevolazione fiscale ammonta a 50 milioni di euro.

Bonus mascherine e gel disinfettanti

Il Decreto Legge n. 23/2020 riconosce una serie di contributi a favore delle imprese italiane che si trovano in ginocchio a causa della crisi sanitaria che da tempo sta affrontando il nostro Paese.

Si tratta di un provvedimento rivolto in particolare alle imprese di medie e piccole dimensioni e finalizzato a contrastare le difficoltà economiche in cui versano molte aziende. A tal fine sono stati messi a disposizioni 400 miliardi di euro e lo Stato offrirà una garanzia pari al 100% per l’erogazione di prestiti.

Considerato l’ammontare di risorse stanziate anche a tutela delle famiglie e dei lavoratori si tratta di cifre enormi da impiegare per risollevare sia il mercato interno che l’export.

L’estensione del credito di imposta

Una prima previsione di agevolazione era inserita nel decreto Cura Italia che, all’articolo 64,  ammetteva l’incentivo per le  sole spese  di  sanificazione  degli ambienti e degli strumenti di lavoro. Ora il Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23, c.d. Liquidità, approva, all’articolo 30, l’estensione del credito a nuove tipologie di spese, raggruppabili in due macro categorie:

dispositivi di protezione individuale e altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici e a garantire la distanza di sicurezza interpersonale

Nella pratica, di che prodotti stiamo parlando?

  • Mascherine (chirurgiche, Ffp2 e Ffp3);
  • Guanti;
  • Visiere di protezione;
  • Occhiali protettivi;
  • Tute di protezione;
  • Calzari;
  • Varriere e pannelli protettivi;
  • Detergenti mani;
  • Disinfettanti.

Restano invece invariate le restanti condizioni: il massimale è sempre 20.000 € nella misura del 50% delle spese sostenute.

È bene chiarire che, l’estensione del credito non ha comportato per lo Stato italiano lo stanziamento di ulteriori fondi, restando a disposizione i medesimi 50 milioni, per l’anno 2020, già previsti dal decreto Cura Italia.

Bonus mascherine soltanto per imprese e professionisti

Si tiene a precisare, infine, che questa agevolazione non è destinata a tutti i privati cittadini bensì ai soli soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione.

Il Governo, infatti, si è mosso in questa direzione per proteggerein primis, tutti quei lavoratori che, anche in questa situazione sono obbligati a recarsi a lavoro, svolgendo un’attività ritenuta essenziale, ma non solo.

In vista della c.d. “fase due”, ovvero una graduale riduzione delle restrizioni anti contagio e una ridefinizione delle regole sugli spostamenti, vuole incentivare i datori di lavoro a mettere in atto tutte quelle forme di prevenzione che garantiscano una ripresa lavorativa senza che ne consegua anche un nuovo rischio di innalzamento dei contagi.

La situazione è dunque ancora incerta e per conoscere gli aspetti pratici bisognerà ancora attendere.

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