Con la legge di Bilancio 2023 è possibile usufruire di una serie di agevolazioni se hai commesso delle violazioni fiscali. Tra queste vi è la sanatoria errori formali ed il c.d. ravvedimento speciale, ossia una misura diversa rispetto al ravvedimento ordinario, più conveniente sotto diversi aspetti che approfondiremo in seguito.
In questa guida ti mostrerò nel dettaglio come funziona il ravvedimento speciale e per quali irregolarità fiscali è possibile applicarlo. Infine vedremo insieme i vantaggi che è possibile tramite un esempio pratico.
Sei pronto?!? Si comincia!!!
Indice
Ravvedimento speciale: Legge di Bilancio 2023
La Legge n. 197/2022, nei commi dal 174 al 178, ha istituito il ravvedimento speciale, ossia la possibilità ottenere uno “sconto” sulla sanzione da pagare in caso di irregolarità tributarie.
Se hai commesso in passato delle violazioni tributarie, questo è il momento giusto per metterti in regola con il fisco.
Quando si applica il ravvedimento speciale 2023?
Vediamo qui di seguito in quali caso è possibile utilizzare il ravvedimento speciale:
- riguarda le dichiarazioni presentate sino al periodo d’imposta in corso al 31.12.2021 e precedenti;
- può riguardare solo le dichiarazioni validamente presentate, anche se tardivamente ma nei 90 giorni. “Dichiarazione tardiva: sanzioni e ravvedimento“;
- consente di regolarizzare le violazioni sostanziali e quelle prodromiche (es. l’omessa fatturazione) non assorbite dalla regolarizzazione della dichiarazione, sempreché non siano già state contestate dall’Ufficio;
- può riguardare irregolarità commesse nel 770.
Ravvedimento speciale: esclusioni
Vediamo qui di seguito quali sono le violazioni escluse dal ravvedimento speciale 2023:
- le sanzioni relative alle violazioni di tipo formale o le comunicazioni di irregolarità da controllo automatizzato delle dichiarazioni fiscali o avvisi bonari.
- i contribuenti che detengono attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero.
- sanzioni per dichiarazioni omesse;
Sono ravvedibili solo le violazioni non ancora contestate da parte dell’Agenzia delle entrate alla data del versamento. Per contestate si intende sia mediante avvisi bonari, di liquidazione, accertamenti fiscali o azioni di recupero o altri atti di contestazione. Sono ricompresi anche i controlli automatizzati ex art. 36-ter del D.P.R. n. 600/1973.
Quando versare il ravvedimento speciale o ridotto?
Il versamento delle minori sanzioni pari a/18 del minimo potrà essere pagato in un’unica soluzione o fino a otto rate trimestrali. In quest’ultimo caso dovrai considerare il 2% di interesse annuo.
Vediamo qui di seguito la scadenza delle rate successive del ravvedimento speciale o ridotto:
- 30 giugno;
- 30 settembre;
- 20 dicembre;
- 31 marzo.
Il mancato pagamento, in tutto o in parte, di una delle rate successive alla prima entro il termine di pagamento della rata successiva comporta la decadenza dal beneficio della rateazione e l’iscrizione a ruolo:
- degli importi ancora dovuti;
- nonché della sanzione piena prevista (ex art. 13, D.Lgs n. 471/1997) applicata sul residuo dovuto a titolo d’imposta;
- degli interessi pari al 5%, con decorrenza dal 31 marzo 2023.
In tale ipotesi, la cartella di pagamento deve essere notificata, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di decadenza della rateazione.
Vantaggi del ravvedimento speciale rispetto al ravvedimento ordinario
Rispetto al ravvedimento ordinario, il contribuente che ha optato per la rateazione degli importi dovuti in ravvedimento speciale, non è intaccato da un’eventuale e ipotetica notifica di uno degli atti emessi dall’Agenzia delle Entrate. Al contrario, in caso di ravvedimento ordinario frazionato, il contribuente paga tutta l’imposta rinviando la sanzione oppure paga la sanzione rapportata alla singola parte dell’imposta frazionata.
Esempio di ravvedimento speciale
Vediamo qui di seguito un esempio di ravvedimento speciale.
Ipotizziamo il caso in cui un contribuente abbia presentato nei termini la dichiarazione dei redditi per l’anno 2019. Tuttavia a posteriori si sia accorto di aver omesso di indicare l’affitto di un immobile a cedolare secca di importo pari ad euro15.000, maggiore imposta 21% = 3.150 euro
Per regolarizzare la situazione il contribuente dovrà predisporre una dichiarazione integrativa contenente il maggior reddito di € 15.000, maggiore imposta 21% = € 3.150.
Per usufruire del ravvedimento speciale dovrà presentare l’integrativa entro il 31.03.2023. Inoltre entro tale termine dovrà versare il modello F24: oltre ai 3.150 euro, codice tributo 1842, dovrà versare sanzioni e interessi. La sanzione per la dichiarazione integrativa a sfavore normalmente è del 90%, ma in caso di cedolare secca è del doppio, il 180%, ridotta ad 1/18 diventa del 10%, cioè € 315,00, codice tributo TF49.