Saldo Imu al 16 dicembre: chi versa il saldo?

Come si calcola il saldo Imu 2021? chi sono i soggetti tenuti al versamento?

Si avvicina la scadenza per il versamento della seconda rata (o saldo) dell’Imu per il 2021. Il nostro legislatore, a causa anche dell’emergenza Covid, ha previsto delle agevolazioni per i soggetti maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia. Vediamo in questo contributo nel dettaglio quali sono i soggetti tenuti al versamento del saldo Imu e invece quali sono i soggetti esonerati da tale versamento. Infine, per i soggetti tenuti al versamento, come deve essere effettuato il calcolo dell’imposta e le modalità di versamento.

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Che cos’è l’Imu e chi devo pagarla

L’Imposta municipale Unica (IMU) è il tributo a livello comunale per tutti i soggetti che possiedono un immobile. La normativa relativa all’Imu è stata più volte rivista; l’intervento più recente è stato fatto con la Legge di Bilancio 2020, che ha cancellato la Tasi accorpandola all’Imu. Sono tenuti al pagamento dell’Imu non solo il proprietario dell’immobile ma anche il soggetto che detiene un diritto su quest’ultimo ( usufruttuario, uso, abitazione, superficie, enfiteusi).

Saldo Imu: come si calcola

Per il calcolo Imu occorre utilizzare le aliquote deliberate dal Comune in cui si trova l’immobile oggetto dell’imposta. Per l’Imu 2021, vediamo quali sono le regole per l’acconto e il saldo Imu:

  • L’acconto Imu, era da calcolarsi con le aliquote del 2020, ed era pari al 50% dell’importo così complessivamente calcolato;
  • il saldo andrà calcolato con le aliquote eventualmente deliberate nel 2021. Qualora il Comune, non avesse deliberato nulla, il saldo sarà pari al restante 50% dell’importo calcolato in acconto.

Per il calcolo del saldo Imu occorre prima di tutto conoscere la rendita catastale dell’immobile. Quest’ultima, può essere reperita nel contratto di compravendita o tramite una visura. Una volta che abbiamo la rendita catastale, dovremo operare una rivalutazione del 5%. Il risultato ottenuto deve essere moltiplicato per il relativo coefficiente che varia in funzione della tipologia dell’immobile:

  • 160 per gli immobili appartenenti alla categoria catastale A (ad esclusione dell’A10) e C2, C6 e C7;
  • 140 per gli immobili appartenenti alla categoria catastale E e pertinenza C3, C4 e C5.
  • 80 per gli immobili appartenenti alla categoria catastale per i D5 (banche) e A10 (uffici);
  • 65 per gli immobili appartenenti alla categoria catastale D (immobili di imprese9 tranne la categoria D5;
  • 55 per gli immobili appartenenti alla categoria catastale c1 (negozi).

Caso pratico

Una volta visto come si effettua il calcolo Imu, proviamo ad effettuare un calcolo simulando una situazione reale. Ipotizziamo che un soggetto sia proprietario di un Immobile A/2, con la categoria catastale 850. Ipotizziamo che il Comune per l’anno 2021 abbia deliberato un’aliquota pari al 1,6%. Qui di seguito vediamo come deve essere effettuato il calcolo Imu 2021:

Calcolo ImuImporto
Rendita catastale rivalutata del 5%892,5
Rendita catastale rivalutata * coefficiente 160142.800
Imu 2021 ( base imponibile * aliquota 1,6%)2.284,80
Acconto Imu 2021 ( Imu 2021 * 50%)1.142,4
Saldo Imu 2021 ( Imu 2021 * 50%) 1.142,4

Scadenza saldo Imu 2021

La scadenza del saldo Imu 2021 è fissata al 16 dicembre 2021. Ricordo che l’acconto Imu 2021 doveva essere pagato entro il 16 giugno 2021. Ricordo inoltre che, in caso in cui ti fossi dimenticato di versare l’imu, sarà possibile tramite il ravvedimento operoso, che vedremo in seguito, adempiere spontaneamente, beneficiando della riduzione delle sanzioni. Considerato che, siamo in prossimità della scadenza, è bene ricordare i codici tributo da utilizzare nel modello F24 per il pagamento. Tali codici tributo non cambiano sia per l’acconto che per il saldo Imu.

Saldo Imu: codici tributo da utilizzare

Vediamo qui di seguito quali sono i codici tributo da utilizzare per il pagamento del saldo Imu:

  • 3912: Abitazione principale e relative pertinenze;
  • 3914: Terreni;
  • 3916: Aree fabbricabili;
  • 3918: Altri fabbricati;
  • 3925: Immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – quota stato;
  • 3930: Immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D-quota comune

Come compilare il modello F24

Vediamo adesso come deve essere compilato il modello F24 per il pagamento del saldo Imu 2021:

  • inserire il codice del comune di ubicazione degli immobili;
  • barrare la casella “saldo“;
  • inserire il numero degli immobili;
  • indicare il codice tributo ( tra quelli indicati nel paragrafo precedente);
  • riportare l’anno di riferimento ( ossia “2021“);
  • barrare la casella “ravvedimento” ( qualora si salti la scadenza del 16 dicembre);
  • indicare l’eventuale importo a credito da versare;
  • riportare l’eventuale importare a credito da compensare

Modalità di presentazione del modello F24

La modalità di presentazione al pagamento del Modello F24, variano a seconda che il sia titolare di partita Iva o meno. I soggetti non titolari di partita Iva, potranno scegliere tra le seguenti modalità:

  • se vi sono crediti da compensare, occorre presentare il Modello F24 in modalità telematica. Non vi è la possibilità di effettuare il pagamento tramite home banking.
  • se nel Modello F24 non sono presenti crediti da compensare, la presentazione può avvenire tramite le seguenti modalità:
    • telematicamente tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate;
    • telematicamente tramite il servizio di home banking;
    • in modalità cartacea presso poste o banche.

Mentre, i soggetti titolari di partita Iva, la norma prevede le seguenti modalità di versamento:

  • se vi sono crediti da compensare, occorre presentare il Modello F24 in modalità telematica. Non vi è la possibilità di effettuare il pagamento tramite home banking.
  • se nel Modello F24 non sono presenti crediti da compensare, la presentazione può avvenire tramite le seguenti modalità:
    • telematicamente tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate;
    • telematicamente tramite il servizio di home banking;

Per i soggetti titolari di partita Iva non è pertanto ammessa la possibilità di pagare l’F24 in modalità cartacea.

Pagamento saldo Imu con bollettino c/c postale

Oltre al pagamento tramite modello F24, visto nel paragrafo precedente, vi è la possibilità del pagamento del saldo Imu tramite bollettino di c/c postale. Questa modalità è consentita solo ai contribuenti non titolari di partita Iva e laddove non vi siano crediti da compensare. Per il pagamento tramite bollettino di c/c postale, occorre rivolgersi al comune dove è ubicato l’immobile. I soggetti residenti all’estero che, detengono immobili in Italia, saranno tenuti al versamento del saldo Imu. Per tali soggetti, il versamento può avvenire tramite Modello F24 telematico o tramite IBAN. In quest’ultimo caso, è necessario seguire le istruzioni del Comune dove è situato l’immobile.

Esenzione saldo Imu 2021

L’articolo n. 78 del Decreto Legge n. 104/2020, ha previsto l’esenzione Imu per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli. Questo, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate. Ai sensi del comma 3, continua ad operare questa esenzione anche per i periodi d’imposta 2021 e 2022.

E’ prevista l’esenzione dal pagamento del saldo Imu 2021 anche agli immobili colpiti dalla sospensione dei provvedimenti di sfratto. Questo, sia per per quelli sospesi dal Decreto Sostegni sia per quelli la cui sospensione si era esaurita entro lo scorso 30 giugno.

Esenzione saldo Imu 2021: come richiedere il rimborso

La disposizione relativa all’esenzione, trovava applicazione già in sede di acconto Imu. Tuttavia, considerando che, essa è entrata in vigore solo a fine luglio scorso, è prevista la possibilità di richiedere a rimborso di quanto pagato. La richiesta di rimborso dovrà essere presentata al proprio Comune tramite un’istanza scritta. Potrà essere utilizzato, sia il modello predisposto dall’Agenzia delle Entrate che in carta semplice “libera”. Se si utilizza quest’ultima modalità, sarà necessario indicare i seguenti dati del proprietario dell’immobile:

  • nome e cognome;
  • codice fiscale;
  • IBAN su cui ricevere il bonifico;
  • anno d’imposta;
  • tributo per cui si richiede il rimborso;
  • elenco delle unità immobiliari possedute oggetto della richiesta di rimborso;

All’istanza dovranno essere allegati anche i seguenti documenti:

  • documento d’identità;
  • copia delle ricevute dei pagamenti effettuati;
  • documenti relativi ad eventuali agevolazioni fiscali.

Il proprietario dell’immobile avrà tempo cinque anni, a partire dal giorno di versamento dell’acconto Imu, per richiedere il rimborso.

Prescrizione e decadenza imu

Come tutti i tributi locali, anche l’Imu è soggetta ad un termine di prescrizione di cinque anni. Pertanto, se il Comune non provvede a notificarti l’avviso di accertamento fiscale entro 5 anni da quando avresti dovuto versare l’imposta, allora non è più dovuto. La decadenza, invece, riguarda la perdita del diritto in quanto non è stato esercitato entro un dato termine. Per i tributi locali, il termine di decadenza è fissato al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui è divenuto definitivo l’accertamento da parte del Comune.

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