Tassazione impresa familiare: come funziona

Chi deve dichiarare i redditi dell’impresa familiare? come deve essere compilata la dichiarazione dei redditi del titolare e del collaboratore familiare?

L’impresa familiare è disciplinata dall’art. 230 bis del codice civile e fiscalmente dall’art. 5 del TUIR. Anche se è composta dal titolare e da uno o più collaboratori, l’impresa familiare conserva la natura individuale in capo all’imprenditore.

Vediamo nel dettaglio in questo contributo la disciplina fiscale dell’impresa familiare. In modo particolare come deve essere tassato il reddito generato dall’impresa familiare e come, il titolare e il collaboratore familiare, devono compilare la dichiarazione dei redditi.

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Impresa familiare: disciplina fiscale

La norma fiscale che disciplina il reddito conseguito dall’impresa familiare è l’art. 5, comma 4, del TUIR che dispone quanto segue:

“il reddito imponibile dell’impresa familiare sia integralmente dichiarato dall’imprenditore, il quale può tuttavia imputare ai collaboratori il reddito di loro spettanza in proporzione alla quota di partecipazione agli utili, limitatamente, però, al 49% del reddito d’impresa dichiarato dall’imprenditore.”

La norma fiscale dispone, pertanto, una vera e propria spartizione del
reddito tra i vari familiari che hanno concorso a produrlo. E’ bene ricordare che i familiari partecipano soltanto al reddito e non anche alle perdite, che vengono, quindi, integralmente attribuite all’imprenditore. 

Quali sono i requisiti?

Come indicato nelle istruzioni del modello redditi:

“Ciascun familiare, apponendo la firma nel frontespizio, oltre a sottoscrivere la dichiarazione, attesta anche di aver prestato la sua attività di lavoro nell’impresa in modo continuativo e prevalente”.

Questo permette di soddisfare le condizioni di applicabilità del regime fiscale dell’impresa familiare.

Pertanto, ai fini dell’applicazione del regime fiscale proprio dell’impresa familiare occorre:

  • l’indicazione, nella dichiarazione dei redditi dell’imprenditore, delle quote attribuite ai singoli familiari. Inoltre,  l’attestazione che le stesse sono proporzionate alla qualità e quantità del lavoro effettivamente prestato nell’impresa in modo continuativo e prevalente;
  • l’attestazione di ciascun partecipante, nella propria dichiarazione, di aver lavorato per l’impresa familiare in modo continuativo e prevalente;
  •  l‘indicazione nominativa dei familiari partecipanti all’attività di impresa, risultante da atto pubblico o scrittura privata autenticata anteriore all’inizio del periodo d’imposta, regolarmente sottoscritti dall’imprenditore e dai familiari.

Tassazione impresa familiare

L’art. 5 comma del DPR n. 917 del 1986 richiede la costituzione dell’impresa familiare con atto pubblico o scrittura privata autenticata, anteriore all’inizio del periodo d’imposta. Da tale atto, deve risultare il nominativo dei familiari partecipanti, l’indicazione del rapporto di parentela o di affinità con l’imprenditore, e la sottoscrizione di tutti i componenti (compreso il titolare dell’impresa familiare). La circolare n. 98/E del 17 maggio del 2000 ha precisato che è opportuno distinguere due ipotesi:

  • impresa già esistente e successivamente nel corso dell’anno, venga stabilito la sua prosecuzione come impresa familiare;
  • quella in cui l’attività sia iniziata “ex novo” nel corso dell’anno, sotto forma d’impresa familiare.

Impresa già esistente

In questo caso, se l’atto è stato formalizzato in data anteriore all’inizio dell’attività in forma d’impresa familiare, avrà effetto fiscale a decorrere dal periodo d’imposta successivo alla data dell’atto.

Impresa ex novo

In questo caso, l’atto produrrà i suoi effetti fiscali dal periodo stesso, sempre che esso risulti posto in essere contestualmente all’inizio dell’attività. Tale atto dovrà essere debitamente registrato nel termine fisso ordinario stabilito dalle disposizioni concernenti l’imposta di registro.

Impresa familiare forfettario: tassazione

Le istruzioni del modello redditi persone fisiche specificano che, nel caso in cui il titolare dell’impresa familiare si sia avvalso del “regime forfettario” o del “regime dei minimi“, i collaboratori familiari sono esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi e dal versamento delle imposte relativo al reddito ad essi imputabili. Sarà il titolare dell’impresa familiare a versare interamente l’imposta sul reddito prodotto dall’impresa.

Reddito impresa familiare: dichiarazione dei redditi

Come abbiamo visto, il reddito dell’impresa familiare, fiscalmente, può essere attribuito ai collaboratori familiari dell’imprenditore. Questo, limitatamente al 49% dell’ammontare risultante dalla dichiarazione dei redditi di quest’ultimo. L’imputazione del reddito al collaboratore familiare, non rappresenta un costo per il titolare dell’impresa, ma rappresenta una parte di utili che, verranno ripartiti tra l’imprenditore ed i collaboratori familiari.

Pertanto sia il titolare dell’impresa familiare che i suoi collaboratori sono obbligati ogni anno la dichiarazione dei redditi.

Vediamo qui di seguito come dovrà essere presentata la dichiarazione dei redditi sia per il titolare che per il collaboratore familiare.

Dichiarazione dei redditi del titolare

Il titolare dell’impresa familiare dovrà indicare il reddito conseguito nel quadro RG della dichiarazione dei redditi. Sempre nello stesso quadro, dovrà essere indicata la quota parte di reddito da imputare al collaboratore familiare. Infine l’imprenditore dovrà compilare il quadro RS della dichiarazione dei redditi, indicando i soggetti nei cui confronti viene imputata la quota parte di reddito dell’impresa familiare. Infine il titolare dell’impresa familiare, apponendo la firma nel frontespizio, oltre a sottoscrivere la dichiarazione, attesta anche che le quote di partecipazione agli utili spettanti ai familiari sono proporzionate alla qualità e quantità del lavoro effettivamente prestato nell’impresa in modo continuativo e prevalente.

Dichiarazione dei redditi del collaboratore familiare

Il reddito del collaboratore familiare costituisce reddito da partecipazione. Pertanto quest’ultimo in sede di dichiarazione dei redditi dovrà indicare nel quadro RH il reddito d’impresa di propria spettanza. Il familiare, apponendo la firma nel frontespizio, oltre a sottoscrivere la dichiarazione, attesta anche di aver prestato la sua attività di lavoro nell’impresa in modo continuativo e prevalente.

Se il collaboratore non presenta la dichiarazione dei redditi?

La Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 9506 del 22 maggio 2020, ha ribadito che, se uno dei partecipanti dell’impresa familiare omette di presentare la dichiarazione dei redditi, l’impresa non sarà più qualificata fiscalmente come “impresa familiare”, con l’attribuzione dell’intero reddito accertato al titolare. Questo in quanto, non presentando la dichiarazione dei redditi, di fatto manca proprio l’attestazione di aver presentato la propria attività lavorativa nell’impresa in modo continuativo e prevalente. Pertanto i familiari collaboratori non possono essere considerati contitolari dell’impresa familiare ed i redditi a loro imputati sono:

“redditi di puro lavoro, non assimilati a quello di impresa” (Cassazione n. 2472/2017).

Vantaggio fiscale di una impresa familiare: esempio

Per capire il principale vantaggio dell’impresa familiare voglio farti un esempio pratico.

Ipotizziamo ad esempio, che tu avvii la tua attività con in coniuge al 51% e 49%. Se realizzerai al termine dell’anno un utile di 100K questi saranno suddivisi tra di voi, con le percentuali di partecipazione. In questo modo vi è l’indubbio vantaggio di poter sfruttare meglio la progressività dell’Irpef.

Suddividendo l’utile tra più familiari, infatti, l’aliquota marginale Irpef su quel reddito sarà sicuramente inferiore al caso in cui sia un unico soggetto a doverlo tassare.

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Cessazione impresa familiare: imposte dirette

La liquidazione al coniuge del diritto di partecipazione all’impresa familiare, in caso di recesso, afferisce alla sfera personale dei soggetti del rapporto in questione e pertanto non è riconducibile a nessuna delle categorie reddituali previste dal TUIR; l’importo attribuito non va pertanto assoggettato ad IRPEF in capo al soggetto percipiente, né è deducibile dal reddito di impresa, per mancanza del requisito di inerenza previsto dall’articolo 109, comma 5, del TUIR. Mentre la quota di reddito maturata alla data di scioglimento dell’impresa familiare deve essere regolarmente assoggettata a tassazione Irpef in capo al collaboratore.

Tassazione impresa familiare: conclusione e consulenza

L’impresa familiare rappresenta una forma molto utilizzata quando l’apporto di lavoro di un familiare all’interno dell’impresa è svolto in modo continuativo e prevalente. Come avrai visto vi sono dei vantaggi da un punto di vista fiscale che è possibile ottenere rispetto all’impresa individuale.

Tuttavia vi sono alcune limitazioni e responsabilità che possono portale a scegliere altre forme societarie.

Se desideri approfondire la tassazione dell’impresa familiare e capire se può essere la scelta giusta in base alla tua situazione personale, contattami al link qui sotto e a stretto giro verrai contattato per una prima call conoscitiva e successivamente sarà mia premura proporti una consulenza specifica in base alle tue esigenze.

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